mercoledì 13 luglio 2011

Il periodo XII ex. - XIII in. (1e)

(Garrison, Studies III, pp. 64-65)

Un piccolo numero di manoscritti toscani è di aspetto ancora più tardo e come è stato detto probabilmente databile alla fine del secolo o all’inizio del successivo.
1. Firenze, Laurenziana Plut. 23.10, Epistole paoline con glossa, con due piccoli s. Paolo a mezza altezza non troppo inaccurati, certamente fiorentino. La scrittura mostra una goticizzazione incipiente con le capitali gotiche rosse e blu nelle intestazioni che diverranno tipiche nel XIII secolo, e con s tonda costante a fine parola. Le iniziali mostrano ancora una struttura e motivi late geometrical ma tradiscono la loro tardività in una certa superficialità. Tutti i riempimenti delle barre sono ridotti nei loro termini più semplici. Il codice è notevole tuttavia per poche iniziali con uccelli e pesci inconsuetamente immaginative (Timoteo II, Tito, Filemone, Ebrei). Più probabilmente è del tardo XII piuttosto che del primo XIII secolo.
2. Firenze, Nazionale, Conv. Soppr. 715 (G.1), Commentario ai Salmi non illustrato da Vallombrosa, certamente fiorentino, in cui è sopravissuta una sola iniziale geometrica piuttosto trasformata al confine con il tipo del XIII secolo, le rimanenti sono state ritagliate da vandali.
3. Firenze, Nazionale, Conventi Soppressi 376 (A.2), una Concordia discordantium canonum sempre da Vallombrosa, probabilmente fiorentina, anche se nessuna delle indicazioni è certa. La scrittura è goticizzante, con le solite intestazioni a capitali rosse e blu. Le iniziali sebbene mostrino ancora alcuni dettagli geometrici, tuttavia esemplificano la rottura dello stile. Solo la H del f. 1v è stata completata, le altre sono incomplete e solo disegnate. La benedizione di Cristo nella H è meno interessante degli schizzi marginali che si trovano lungo il codice. Il codice è quasi certamente dell’inizio del XIII secolo.
4. Siena, Comunale, F.III.15, Dialoghi di S. Gregorio, illustrato, dal monastero di S. Antonio de..., certamente senese a giudicare dalle principali caratteristiche. La scrittura è del tipo di transizione molto pesante, probabilmente tradisce una certa goticizzazione, e le iniziali sono riconoscibilmente late geometrical. Le tre piccole illustrazioni, un s. Gregorio a mezza altezza in una Q al f. 1, un santo a mezza altezza in una C al f. 42v, e in una P al f. 75, tradiscono più di ogni altra caratteristica la loro patria senese. Il codice è probabilmente ancora del tardo XII secolo.
5. Siena, Comunale, I.I.7, un Antifonario in cui solo la seconda parte, la parte estiva (dal f. 161 in avanti) mostra iniziali miniate e qualche illustrazione di ambiente molto più tardo. Questo codice è di particolare importanza perché presenta un colophon nella prima parte (f. 160v) e una intestazione nella seconda parte (f. 161) che prova che è senese:
f. 160v: presbiter gratia sancti Donati senensis canonicus hunc librum scripsit manibus suis ad honorem dei et beati Donati episcopi et martiris. deo gratias.
f. 161: incipit liber antiphonarii estualis quam presbiter gratia ad honorem dei et beati Donati amnibus suis scripsit.
L’identificazione di questa Grazia di S. Donato tra le chiese canoniche della cattedrale di Siena dovrebbe confermare la datazione approssimativa dell’Antifonario. Ma questo si è rivelato impossibile: questa canonica non sembra essere conosciuta. La scrittura è di ambiente fortemente gotico, anche se non può essere ancora chiamata pienamente gotica. Le iniziali sono basate pienamente ancora sullo stile geometrico, ma manifestano una tendenza decisiva a variarla e a staccarsene. Il codice potrebbe essere ancora del XII secolo, ma è più probabile che sia dei primi anni del XIII.
6. Assisi, Comunale, cod. 2, Glossa ai libri delle sentenze, illustrato, presenta problemi di datazione. Mentre la scrittura è apparentemente tarda, le iniziali sono pure late geometrical del terzo quarto del secolo. La scrittura è abbastanza angolosa, ed è difficile decidere se è di mano di un transalpino, o di un monaco di formazione transalpina, se la sua apparente recenziorità sia dovuta alla sua angolarità e forse a una goticizzazione precoce in Italia e se lo stile di iniziali precedente sia stato perfettamente copiato in un momento successivo. Dal momento che anche le intestazioni in capitali sono goticizzate, la seconda alternativa sembra più probabile, anche se non certamente.

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