mercoledì 6 luglio 2011

Lo stile 'late geometrical' (10)

9. La regione senese
(Garrison, Studies III, pp. 47-48)

Un certo numero di manoscritti mostra nelle iniziali e nelle illustrazioni e forse anche nelle scritture alcuni tratti distintivi: una linearità agitata, un turbamento nervoso, e una complicazione disordinata di motivi. Quasi tutti sono nella Biblioteca Comunale di Siena, alcuni con note che attestano la provenienza da chiese e monasteri senesi, altri che contengono indizi interni nella forma di notizie storiche scritte da senesi. Questi tratti possono essere quindi considerati senesi. Uno dei manoscritti è già stato considerato in connessione agli stili precedenti, e due saranno trattati nella fase finale dello stile late geometrical. Altri ancora contengono iniziali che non sono di interesse diretto in questo studio, alcune delle quali con influenze fortemente gallicizzanti citate nella Parte I.
Due del gruppo sono trattati a questo punto, un Omeliario e, più importante, una Bibbia atlantica. Gran parte delle iniziali e delle illustrazioni in questi due codici mostrano al pieno le caratteristiche menzionate. E anche se le scritture necessitano di uno studio ulteriore - come del resto tutte le scritture senesi - vale la pena notare che in alcune di esse sembra essere latente una elaborazione delle forme che sembrano esprimere lo stato d’animo senese, anche se bisogna ammettere che è difficile tracciare una linea precisa tra queste manifestazioni e la vera goticizzazione.
Un Omeliario atlantico nella Biblioteca Comunale di Siena, cod. G.I.1, mostra indizi di essere stato prodotto ben addentro al terzo quarto del XII secolo; vergato da diversi copisti, alcune mani sono più avanzate di altre, ma in tutte, anche se il ductus è pesante e nervoso, sembrano portare memoria della scrittura middle geometrical del secondo quarto nella sua versione tonda fiorentina. Gran parte delle iniziali late geometrical che tendono alla semplicità nel disegno, sono pienamente sviluppate nell’aspetto generale. Ma mostrano anche la caratteristica, inconsueta ad una data così tarda, di tenere memoria del secondo quarto di secolo, particolarmente nel fogliame degli interstizi gallicizzante, del tipo utilizzato non solo a Siena ma anche, e più tipicamente, a Lucca. L’Omeliario deve tuttavia, a causa delle caratteristiche avanzate nelle iniziali, essere assegnato al pieno terzo quarto del secolo.
Il più importante tra i manoscritti senesi con decorazione late geometrical è la Bibbia atlantica in due volumi largamente decorata e illustrata della Biblioteca Comunale di Montalcino.
La scrittura è di diverse mani, tutte poco avanzate, anche se alcune sono più avanzate di altre, in cui il ductus è pesante, l’uso della s tonda costante a fine parola. Alcune mani tradiscono una parentela con il tipo di transizione che abbiamo visto a Pisa. Molte sembrano sfociare nel tipo middle geometrical fiorentino. Tutte in qualche modo, e queste ultime in maniera più dichiarata, mostrano una notevole elaborazione delle lettere, specialmente, come ha notato Toesca, nelle rubriche, che è in parte una peculiarità senese ma anche un segno dell’incipiente goticizzazione. Le più evolute di queste scritture sono normali alla fine del terzo quarto del secolo, o anche qualche anno dopo.
Le iniziali sono opera di due diversi miniatori, uno dei quali mostra le particolarità senesi in maniera più enfatizzata dell’altro. Anche le illustrazioni sono di due mani differenti, una delle quali più senese dell’altra. Dal momento che le figure più agitate occorrono nelle iniziali più agitate, è quasi certo che i miniatori erano anche gli illustratori. Le iniziali di disegno più fermo e solido sono strettamente vicine, specialmente nei motivi di riempimento delle barre, a certe iniziali pisane già incontrate. Alcune di esse contengono fogliame gallicizzante negli interstizi del tipo precedentemnete incontrato a Firenze e a Pisa. Le iniziali più tipicamente senesi mostrano un repertorio variato di disegni late geometrical, ma in una versione inconsuetamente lineare e agitata. Da notare che tutte contengono foglie degli interstizi del tipo originario dell’Italia centrale, poco gallicizzanti. Con le peculiarità senesi ben a mente, non ci si può sorprendere di trovare le grandi iniziali nella Bibbia, come la I della Genesi, che esemplifica nel modo più forte le tendenze barocche del periodo, precedentemente individuate a Roma e in altri centri.
La Bibbia può meglio essere datata alla fine del terzo quarto del secolo, ma probabilmente anche pochi anni oltre.
  

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