domenica 1 maggio 2011

Lo stile 'early geometrical' (1)

Elementi della miniatura nei manoscritti : Iniziali, Cornici, Tavole dei Canoni
(Garrison, Studies in the History of Medieval Italian Painting, I, 41-43)

Gran parte dei manoscritti oggetto di indagine mostrano somiglianze nella disposizione delle iniziali e degli altri elementi decorativi - le cornici e le Tavole dei Canoni. Ma nel periodo di diffusione di tali elementi si possono ravvisare variazioni e progressivi cambiamenti che costituiscono un indizio per la datazione e la localizzazione. Tra le categorie di libri diffusi in questo periodo - Bibbie, Salteri, Lezionari, Omeliari, Passionari, Trattati teologici - è proprio la Bibbia che mostra i cambiamenti più coerentemente strutturati rispetto alla presentazione e alla decorazione. Poiché le Bibbie vengono largamente copiate e sono sopravissute in un numero considerevole di testimoni, esse costituiscono l’oggetto principale di questo studio.  
I libri di questo periodo possono essere raggruppati in tre classi principali, secondo l’utilizzo cui erano destinati e, conseguentemente, in ragione delle loro dimensioni. Vi sono in primo luogo i volumi di grande formato, pensati per essere posti su un leggio per la lettura pubblica: questi variano in altezza, come si può evincere dal campione esaminato, tra i 50 e i 65 cm. Le Bibbie atlantiche sono una tipologia capostipite, anche se esistono Passionari, Lezionari e Omeliari atlantici, così come un piccolo gruppo di commentari dei Salmi di grandi dimensioni. In secondo luogo vi è un gran numero di libri destinati alla lettura e allo studio nelle biblioteche monastiche: sono di taglia media, e variano dai 30 ai 40 cm in altezza. Tra questi i più importanti sono i commentari sui libri biblici, trattati teologici di vario tipo, e un certo numero di opere profane. Infine vi sono libri di piccolo formato per la devozione privata, di altezza compresa tra 20 e 30 cm, tra cui spiccano per importanza i Salteri. Questa classe non è numerosa - lo diventerà nel XIII secolo - né molto conosciuta.
Molti libri, e soprattutto le Bibbie, sono dotate di una pagina incipitaria, in cui il titolo è vergato in grandi lettere capitali e in rosso. Nelle Bibbie il titolo corrisponde al Prologo di S. Girolamo, che invariabilmente precede il testo principale: Incipit Epistola sancti Hieronymi presbyteri ad Paulinum presbyterum de omnibus divinis historiae libris. Pagine incipitarie secondarie possono trovarsi all’inizio di importanti sezioni del libro: nelle Bibbie ad esempio una pagina incipitaria compare all’inizio del Nuovo Testamento. Nei primi libri del gruppo qui esaminato, e soprattutto nelle prime Bibbie, la pagina incipitaria era priva di cornice, ma a partire dal 1100 le pagine incipitarie vengono normalmente corredate da una cornice rettangolare con lo stesso motivo decorativo utilizzato per le iniziali geometriche. Cornici di tal sorta appaiono inoltre nelle illustrazioni, soprattutto quelle a piena pagina. Quando queste cornici compaiono in libri decorati solamente con iniziali a barra piena, che sono difficili da collocare cronologicamente, assumono un’estrema importanza come guida alla datazione.
Quasi tutti i libri di questo periodo mostrano al loro inizio una iniziale di grandi dimensioni, piuttosto elaborata: i riempimenti delle aste possono essere in oro o argento mentre tutte le altre iniziali impiegano il giallo. Inoltre questa prima iniziale può contenere la sola illustrazione del libro, o comunque la più importante. Le Bibbie evidenziano negli incipit un programma particolarmente strutturato: in testa al Prologo di Girolamo, che normalmente inizia sul verso della pagina incipitaria (f. 1v), vi è un’elaborata F (iniziale di Frater Ambrosius) che copre l’intera altezza della pagina, e, all’inizio della Genesi, vi è un’altettanto elaborata I di In principio: le prime parole del testo sono in capitali semplici più piccole e sono poste a lato dell’iniziale. Il disegno di queste iniziali segue un’evoluzione precisa nel corso del secolo XII: la tendenza è di divenire sempre più elaborate anche se le altre iniziali mostrano la tendenza contraria, e di non essere mai ridotte nel modulo, quando le altre iniziali subiscono una riduzione in tal senso. Le iniziali costituiscono un elemento chiave per stabilire la successione cronologica delle Bibbie. Nel Passionari, le vite dei santi oggetto di particolare venerazione in una determinata regione potevano essere ornate con inziali di maggiori dimensioni e dal disegno più elaborato, fornendo così un indizio anche sul luogo di produzione.
Normalmente, ogni suddivisione importante del testo reca una iniziale - nella Bibbia ogni libro, nel Passionario ogni Passione, nel Lezionario ogni lettura - che poteva essere posta anche all’inizio di un paragrafo, diversificata per dimensioni e grado di elaborazione. Spesso le iniziali contengono o sono legate ad illustrazioni. Alcuni testimoni mostrano solo iniziali a barra vuota (geometriche), altri a barra piena, ma dal 1100, e fino alla metà del secolo XII, si incontrano entrambi i tipi, quelle geometriche riservate alle sezioni più importanti, mentre dopo la metà del secolo, le inziali a barra piena spariscono rapidamente. Come regola generale, si può dire che i volumi più antichi presentano un numero minore di iniziali, e proprio nelle Bibbie la moltiplicazione progressiva delle iniziali è piuttosto marcata.
Infine, le Bibbie contengono un altro elemento decorativo che fornisce importanti elementi per la datazione: le Tavole dei Canoni. Spesso sono costituite con gli stessi motivi decorativi utilizzati nelle iniziali e nelle cornici, e mostrano un’evoluzione simile nello stile dei motivi adoperati: in più, il loro stesso disegno costituisce un dato utile alla definizione della cronologia dei testimoni.

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