domenica 15 maggio 2011

Lo stile 'middle geometrical' (2a)

Lo stile ‘perfetto’. Il secondo quarto del XII secolo.
(Garrison, Studies I, pp. 91-94)

Uno dei primi codici a mostrare gli elementi dello stile middle geometrical - e in alcune delle caratteristiche molto vicino alla Bibbia del Pantheon - è una Bibbia atlantica aniconica del Vaticano (Vat. lat. 10404). Nel f. 1, in una mano del sec. XIV, vi è una nota quasi cancellata, letta da Vattasso e Carusi, con l’ausilio di sostanze chimiche, come segue: Presens Biblia est Alberti Grolli (?) quam dedit ecclesie sancte Marie de vineis. Il personaggio non è stato identificato, ma la chiesa è altrimenti nota come S. Maria in Vincis, o di Guinizo, che un tempo si trovava vicino a piazza Montanara ma che fu distrutta quando il quartiere fu ricostruito. La Bibbia quindi viene da una chiesa romana, e non vi è ragione di credere che sia giunta da fuori Roma. Gran parte della scrittura riformata appartiene allo stesso tipo incipiente - qui chiamato di transizione - della Bibbia del Pantheon, ed è piuttosto irregolare anche se di diverse mani. Relazioni particolari tra i due manoscritti sono suggerite da somiglianze nella decorazione geometrica. Qua e là, elementi early geometrical sono ancora presenti, e alcune iniziali sono interamente in questo stile, nella versione più tarda. Qua e là, ancora, compaiono elementi di transizione. La principale distinzione tra le due Bibbie sta nel fatto che gli elementi middle geometrical, e le iniziali intere, appaiono entrambi in questa Bibbia. La speciale relazione fra di esse si può confermare confrontando la d del f. 139 o la U del f. 249v in questa Bibbia con le lettere corrispondenti nell’altra, o la terminazione superiore della F del Prologo con quella della I della Genesi. Invero, il disegno generale in entrambe è simile, e anche le Tavole dei canoni sono stranamente somiglianti. Infine, la Bibbia contiene numerose iniziali a barra piena con singoli filetti gialli che richiamano quelli della Bibbia del Pantheon.
La Bibbia mostra anche relazioni con prodotti anteriori: come in molte Bibbie antiche, la cornice della pagina incipitaria (f. 1) è costituita interamente di elementi early geometrical, e il motivo base della F del Prologo richiama quello delle Bibbie di Parma e Perugia.
Ma diversi elementi suggeriscono che questa Bibbia sia tuttavia leggermente più tarda rispetto alla Bibbia del Pantheon: più importante di tutti è la presenza degli elementi middle geometrical, come i vari motivi a rosetta blu e rossi posti in scomparti alternativamente nella P di f. 128v, nella U di 249v e negli scomparti mediani nella d al f. 139. Indici di un’età più avanzata sono anche la tecnica ariosa, più calligrafica usata nella F del Prologo, la disposizione delle linee di apertura vicine, con una riduzione di dimensione delle piccole capitali a lato, il torciglione asimmetrico nel motivo-base della I della Genesi, e divagazioni nel complicato disegno della terminazione superiore. Queste caratteristiche pongono la Bibbia fra il 1130 e il 1145, ma quasi sicuramente più vicina al limite inferiore che a quello superiore.
Un altro codice della Vaticana, un frammento di Bibbia atlantica, Vat. lat. 4218, mostra quasi le stesse proporzioni di motivi early, di transizione e middle del precedente, e deve essere assegnato allo stesso periodo. Potrebbe anche essere stato realizzato nello stesso scriptorium. Al f. 1, in mani della fine del XVIII o dell’inizio del XIX secolo, vi sono due note che raccontano come la Bibbia sia stata presa dalla Biblioteca Papale a Castel S. Angelo. Una dice: Bibliotheca Apostolica e l’altra: ex 2a capsula primi plutei Bibliothecae magnae secretae. Ciò non ci dice nulla sulla sua storia precedente, ma osserviamo lo stesso tipo incipiente di scrittura riformata, qui chiamata di transizione, con le stesse irregolarità della Bibbia di S. Maria in Vincis. Le iniziali, anche se in qualche modo grossolane, sono vicine nello stile a quelle di quest’altra Bibbia, e le Tavole dei Canoni anche sono simili nel disegno, e mostrano gli stessi motivi early geometrical negli archi, con elementi di transizione e middle evidenti in altri punti. Questi elementi portano alla regione umbro-romana e molto probabilmente alla stessa Roma.
Tuttavia le iniziali generalmente mostrano elementi middle geometrical in maniera più estensiva delle iniziali della Bibbia di S. Maria, e le Tavole dei Canoni presentano nuove caratteristiche nei pennacchi riempiti con fogliame in riserva contro uno sfondo dipinto - una maniera che diventerà tipica del periodo late geometrical. Questa Bibbia può dunque essere datata qualche anno più tardi.
Ma poco più tardi dei precedenti manoscritti è la seconda delle due Bibbie atlantiche della Cattedrale di Bovino, ora in Vaticano (Vat. lat. 10510), la prima delle quali, Vat. lat. 10511, è già stata considerata in relazione alle iniziali early geometrical, ed è già stato osservato che Vattasso, che ha pubblicato entrambe le Bibbie, riteneva questa anteriore all’altra, ma il suo metodo è stato confutato.
In questa Bibbia incontriamo per la prima volta il nuovo tipo di scrittura riformata, chiamata qui middle geometrical. Solo una mano, oltretutto, quella di un monaco anziano, mostra qualche reminiscenza di ascendenza carolina. Queste caratteristiche evidenziano la recenziorità della Bibbia rispetto alle due precedenti. Nondimeno, che si trovi all’inizio dello sviluppo del nuovo tipo di scrittura è suggerito dall’incertezza, dall’esitazione e dall’irregolarità delle forme: negli esempi successivi la scrittura è impiegata con maggiore sicurezza.
La posizione cronologica del codice è confermata dalle iniziali. I primi cinque fogli sono sostituzioni del XIII secolo (secondo Vattasso del XIV), dunque sia la F del Prologo che la I della Genesi sono andate perdute. Ma molte iniziali nel volume rivelano elementi del nuovo stile middle geometrical: come nelle precedenti Bibbie, sono abbinati ad elementi arcaici, talvolta sia di transizione che early geometrical (ad es. f. 17, H di Esodo; f. 63, E di Giosuè; f. 82, F di Re I), talaltra con i soli motivi di transizione (f. 30, U di Levitico; f. 38v, L di Numeri; f. 51, H del Deuteronomio). Molti dei motivi terminali a foglie richiamano quelli della Bibbia del Pantheon e delle due Bibbie precedenti. Le Tavole dei Canoni mostrano tuttavia una combinazione di motivi early, di transizione e middle geometrical negli archi che indica una datazione relativamente più tarda. La Bibbia contiene inoltre molte iniziali a barra piena, alcune delle quali hanno i normali filetti rosso e giallo, altri ricordano quelle della Bibbia del Pantheon e di S. Maria in Vincis, poiché mostrano un singolo filetto giallo che si spezza nell’intreccio terminale.
La Bibbia contiene diverse note marginali al f. 131v, tra cui una notizia obituaria di Roberto, signore di Bovino, datata 1182, un memorandum relativo alla campana della Cattedrale di Bovino, datata 1289, e un’altra del 1410. Nello stesso foglio c’è un’aggiunta in una mano francese del XII secolo riguardante la caduta di Gerusalemme nel 1099, che prova la necessità di fare attenzione nell’interpretare le aggiunte avventizie. A prima vista potrebbe fornire un terminus ante quem per la Bibbia, mentre potrebbe trattarsi di una memoria vergata almeno un secolo dopo l’evento cui si riferisce.
La Bibbia è stata con ogni probabilità prodotta qualche anno dopo le Bibbie di S. Maria e della Vaticana, e assegnabile allo stesso periodo, 1130-1145. Anche se non porta segni evidenti del luogo di produzione, le prove maggiori che possono essere ricavate dai manoscritti nello stile middle geometrical nella forma pura tipica di Roma, concorrono a localizzare anche questa Bibbia a Roma.     
   

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