martedì 31 maggio 2011

Lo stile di transizione in Toscana (1c)

(Garrison, Studies I, 162-164)

Certamente miniato dallo stesso monaco in un periodo un poco anteriore è un frammento aniconico di una Bibbia alla Biblioteca Laurenziana, Edili 127, che sebbene modellata sulle Bibbie atlantiche è eccezionalmente di formato un po’ più piccolo e di disegno più semplice. Questo codice dovrebbe essere classificato come early geometrical per le sue iniziali, ma fa eccezione il fogliame delle terminazioni che si avvicina alla transizione e mostra solo alcune caratteristiche early geometrical. Ma a causa delle particolari relazioni che queste iniziali portano con quelle del s. Agostino appena considerato, si è ritenuto opportuno trattarla qui.
Nonostante le somiglianze delle iniziali nei due codici, la scrittura in questo frammento di Bibbia è completamente diversa: invece della scrittura di transizione del s. Agostino, troviamo una scrittura che è una carolina calligrafica e regolare, fatto che conferma la relativa anteriorità del codice, poiché questa scrittura non sarebbe normale oltre la fine del primo quarto del secolo, all’incirca nel periodo in cui fu prodotta la Bibbia di S. Cecilia.
Le iniziali, come è stato detto, sono interamente early geometrical, tranne che per le terminazioni di transizione: mostrano certamente punti di contatto con le iniziali della Bibbia di S. Cecilia, e anche il fogliame degli interstizi, sebbene molto particolare, ospita forme che si trovano tra le iniziali più elaborate della Bibbia di S. Cecilia. Il frammento di Bibbia somiglia alla Bibbia di S. Cecilia anche nella semplicità della I della Genesi e nella mancanza delle grandi capitali a lato - caratteristiche che saranno di preferenza fiorentina. Tuttavia il miniatore ha sviluppato in questo codice uno stile molto personale di notevole bellezza, probabilmente per influenza dei modelli francesi; il fogliame degli interstizi è certamente, anche se di poco, meno evoluto rispetto al s. Agostino.
A dispetto dei punti di contatto con la Bibbia di S. Cecilia, a causa della presenza del fogliame nelle terminazioni di transizione, tipici della zona fiorentina, è opportuno datare questo codice pochi anni dopo il codice romano, circa nel 1125.
A mostrare molti punti di contatto con il s. Agostino appena considerato, nelle affinità umbro-romane e nel suo fiorentinismo, e certamente quasi contemporaneo, è un Antico Testamento frammentario proveniente dalla Cattedrale di Firenze, ora alla Biblioteca Laurenziana come Edili 124, che si trovava - secondo un’aggiunta del XIV secolo evidentemente tagliata da un foglio ora perduto del codice e incollata al piatto - in una chiesa dedicata a s. Romolo. Contiene una sola illustrazione, il Signore che benedice Samuele all’inizio del primo libro dei Re, che, anche se quasi certamente fiorentina, mostra affinità con Roma.  
Alcune delle scritture in questa Bibbia si avvicinano al tipo middle geometrical della regione umbro-romana e sarebbe stata normale poco dopo quella di s. Agostino: ma molte, sebbene anche riformate, mantengono un aspetto ‘carolino’.
In tutto il codice, solo quattro iniziali sono state eseguite, mentre lo spazio per le altre è rimasto bianco. La F del Prologo è perduta, ma la I della Genesi mostra pienamente le affinità romane, con una I molto vicina a quella della Bibbia del Pantheon. Il motivo base potrebbe essere stato copiato direttamente dalla F del Prologo della Bibbia di S. Maria in Vinci, qui datata alla prima parte del quarto di secolo, entrambe appartenenti allo stesso ambiente di disegno dei motivi base delle F delle Bibbie di Todi e Perugia. La somiglianza di questa I anche con quella di s. Agostino è evidente: il disegno complessivo appare di forma derivativa, piuttosto che una esemplificazione dei codici romani. La F del f. 108v mostra oltrettutto la versione fiorentina della rosetta come riempimento della barre, la F del foglio 123v presenta il nodo allungato con sezioni a vari colori di Firenze, presenti già nel s. Agostino. Fiorentina, come nell’acuta deviazione alla norma delle Bibbie umbro-romane, può essere considerata la disposizione del testo accanto alla I della Genesi, che ha eliminato le piccole capitali, elemento che si incontra anche in altre Bibbie fiorentine.
Il motivo di suddivisione a scomparti, relativamente semplice, nella I e i riempimenti early geometrical sembrano porre il codice poco dopo il s. Agostino; è certo, in ogni caso, che i due codici sono stati prodotti a distanza di pochi anni l’uno dall’altro.

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