giovedì 5 maggio 2011

Lo stile 'early geometrical' (4b)

Più o meno contemporanei alla prima Bibbia di Bovino sono due manoscritti di Montecassino che possono, sulla base della scrittura e delle iniziali, essere assegnati con una certa sicurezza alla regione umbro-romana: i Dialoghi di s. Gregorio (cod. 87 EE), e una Miscellanea di Beda (cod. 41 C). Nel primo la scrittura sembra piuttosto arcaica ma non troppo irregolare; il codice è stato copiato da più mani, alcune delle quali denotano una scrittura più avanzata. Le iniziali sono rozze early geometrical, alcune con rari ed elaborati abbellimenti a fogliame, ma nessuna con riempimenti degli interstizi, e grandi e grossolane iniziali a barra piena con riempimenti degli interstizi in stile ottoniano. Nel secondo la scrittura è molto simile, così come le iniziali: ma qui vi sono alcune iniziali geometriche con riempimenti negli interstizi di matrice ottoniana.
Molti altri manoscritti, ancora, possono essere assimilati a questo gruppo, ma per ora vanno assegnati più in generale all’Italia centrale, anche se è probabile che alcuni di essi provengano dalla regione umbro-romana. I più importanti sono quattro manoscritti della Biblioteca Capitolare di Lucca:
1. Cod. 124, Burchardo di Worms, Collectio canonum, legato ad altre opere, sia precedenti che successive. La scrittura rimanda ai primi esempi, le iniziali sono early geometrical di normale disegno e colore, con predominanza di verde oliva e rosso arancio, e iniziali a barra piena con riempimenti degli interstizi di matrice ottoniana. Una illustrazione a piena pagina del Concilio di Nicea all’inizio del codice ha uno stile troppo incerto per aiutare nella datazione, ma probabilmente non è lucchese.
2. Cod. 24/25, un Commentario ai Salmi di Agostino, di grande formato. La scrittura rimanda ai primi esempi, le iniziali sono grandi e grossolane ma includono sia iniziali geometriche che a barra piena con riempimenti degli interstizi in stile ottoniano.
3. Cod. 68, Esegesi dei Salmi di Cassiodoro. La scrittura sembra dei primi esempi; le iniziali sono sia geometriche che a barra piena, queste ultime particolarmente elaborate nelle terminazioni con uccelli o animali.
4. Cod. 40/41, Moralia di Gregorio. Questo è uno dei testimoni migliori del periodo: la pagina incipitaria incorniciata, come le grandi iniziali lavorate, mostrano un notevole accostamento di porpora, blu, verde e rosso mattone scuro.
Anche se per vari motivi questi quattro manoscritti possono essere ascritti al tardo XI secolo o al primo XII, essi non mostrano molti tratti in comune in grado di assegnarli tutti alla stessa regione, sia essa Lucca o Roma. Qualcuno deve essere stato prodotto nella regione di Lucca, altri invece sono stati portati da Roma o da altri luoghi; ma allo stato attuale delle ricerche non vi sono elementi dirimenti a riguardo.
Dall’altro lato, un codice tra i più antichi evidenzia elementi di provenienza toscana: nella Biblioteca Laurenziana vi è un Antico Testamento di grandi dimensioni in cui la decorazione, e quindi anche le iniziali, pur evidenziando legami con le Bibbie del gruppo, e pure con le più antiche, appartiene ad uno stadio successivo. Questi elementi, uniti alla provenienza toscana e alla datazione antica, sono un indizio della sua localizzazione, anche se non una prova. Al f. 1, in una mano del XIV secolo, è vergata la nota: Questo libro è di sancta Maria di Fregionaia; e immediatamente dopo, in una mano leggermente successiva, Concesso al monasterio di san Bartolomeo de Fesulj. Fregionaia è un convento a sud di Lucca, e la Bibbia viene quindi da un territorio lucchese, ma non c’è alcun elemento per suffragare l’origine lucchese, e dobbiamo limitarci per ora a definirla toscana senza ulteriori precisazioni.
Alcune delle mani scrivono in una carolina irregolare della fine del secolo XI, altre in una carolina più calligrafica che è caratteristica del primo quarto del XII secolo. La Bibbia è perciò senza dubbio contemporanea di alcuni testimoni del gruppo successivo; ma le relazioni stabilite dalle iniziali con altre del presente gruppo la lega a questo e giustifica il suo trattamento anticipato.
Di tipo grossolano, queste iniziali presentano caratteristiche arcaiche, incluso l’impiego di patterns a foglie a ventaglio ‘a corpo pieno’ e a rosetta stilizzata, e delle terminazioni a fogliame o a ciuffo. Inoltre il disegno della F del Prologo e della I della Genesi, inclusi i motivi base, sono ripresi direttamente dalle stesse iniziali presenti nella Bibbia di S. Daniele e di Ginevra. Le iniziali devono però essere considerate come elementi 'in ritardo', come del resto la pagina incipitaria senza cornice e l’uso del minio arancio chiaro.
Allo stesso tempo, ci sono anomalie che portano la Bibbia al di fuori della sfera umbro-romana, e che spiegano gli anacronismi citati. Tra questi l'accostamento della pagina incipitaria non incorniciata con le cornici attorno alla F del Prologo e alla I della Genesi; vere caratteristiche non-romane sono le cornici attorno F e I, l’assenza di intrecci alla sommità di F, e in generale la sottile esecuzione dei motivi che riempiono le aste.
Questi elementi confermano la confezione del codice al di fuori dell’area umbro-romana, e d’altra parte altri elementi fanno propendere per la Toscana; combinati assieme, suggeriscono che il codice sia stato confezionato in un periodo più tardo di quello che sembrerebbe, cioè pochi anni dopo il 1100.
Legata a questo gruppo è un’altra Bibbia atlantica, che tuttavia mostra alcune deviazioni dalla norma stabilita dai testimoni finora considerati, tali da sollevare dubbi sulla sua origine in Italia centrale, anche se sembra probabile che alcune delle sue iniziali siano dell'Italia centrale: si tratta del cod. 515 A di Montecassino. Diverse mani hanno lavorato in questo codice, e alcune scritture sono molto più avanzate di altre, fatto che evidenzia divergenze considerevoli nell’età dei monaci copisti. Quelle più avanzate, senza dubbio appartenenti agli scribi più giovani, mostrano una notevole regolarità e contribuiscono a datare il codice attorno al 1100 o pochi anni dopo. Il minio arancio usato nei titoli è un indice di arcaicità; molte iniziali, come le Tavole dei Canoni (il Prologo e la prima parte della Genesi sono perduti), appartengono al normale stile early geometrical, con particolari nel disegno e nel colore; ma alcune presentano una struttura stretta e strana che le classifica come ‘derivate’. Accanto a queste troviamo iniziali di stile totalmente differente che comprendono forti elementi precarolingi-cassinesi e che indicano la produzione nella sfera cassinese. Queste iniziali sono però limitate ad alcuni fascicoli, nei quali anche la scrittura è leggermente diversa dal resto. Questa dicotomia suggerisce che monaci di diversa tradizione abbiano lavorato simultaneamente alla Bibbia: è abbastanza verosimile immaginare che alcuni di essi fossero di origine italo-meridionale, e che altri provenissero dall’Italia centrale.

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