domenica 8 maggio 2011

Lo stile 'early geometrical' (5c)

(Garrison, Studies I, pp. 60-62)

Appartengono a questa nuova fase due volumi di quella che doveva essere una Bibbia atlantica aniconica in tre volumi, ora a New York, Morgan Library codd. 464/465. La scrittura è paragonabile a quella della Bibbia di S. Cecilia, vale a dire una carolina di base con una qual suggestione di scrittura riformata. Le iniziali early geometrical e le Tavole dei Canoni sono normali nel disegno per la regione umbro-romana, anche se molto meno accurate di quelle dell’altra Bibbia. Si ravvisano, tuttavia alcune aberrazioni nell’uso del colore, soprattutto nell’impiego di insoliti toni chiari, e specialmente il blu, che indica un diverso centro di produzione. Non ci sono iniziali a barrra piena. Al f. 90v del secondo volume vi è una data, 27 aprile 1216, che riguarda la visita di papa Innocenzo III a Orvieto, probabilmente indicazione del fatto che la Bibbia si trovava allora in quella città; non vi sono ragioni di ritenere che sia stata portata lì da un altro centro.
Appartiene alla nuova fase, anche se in un ordine di competenza inferiore alla Bibbia di S. Cecilia, anche la Bibbia atlantica illustrata in due volumi del Museo Archeologico di Cividale (codd. sacr. 1/2). La scrittura è, di base, una carolina calligrafica e regolare come nella Bibbia di S. Cecilia, nella quale si può rilevare qua e là tracce della scrittura riformata. Le iniziali early geometrical sono normali nel disegno, così come la pagina incipitaria incorniciata e le Tavole dei Canoni. Normali sono anche le iniziali a barrra piena, disseminate in entrambi i volumi. Le iniziali e le illustrazioni tuttavia sono di una grossolanità che può essere considerata a prima vista come un indizio di arcaicità; nonostante ciò, le caratteristiche della scrittura pongono indubitabilmente la Bibbia come contemporanea di quella di S. Cecilia. Sia le iniziali che le illustrazioni devono essere valutate come prodotto di uno scriptorium di modeste possibilità, e probabilmente situato ad una certa distanza da Roma: tuttavia si possono ritenere di fattura umbro-romana in ragione dello stile, vicino ad altri codici di sicura attribuzione.
Due altri manoscritti, non illustrati, possono essere avvicinati ai tre precedenti per data e origine:
1. Siena, Biblioteca Comunale F.I.6, Commento di Girolamo a Isaia e Geremia. La scrittura è una carolina molto regolare. Il Commento a Isaia contiene soprattutto iniziali a barra piena, alcune delle quali rozze nel disegno. Entrame le parti contengono iniziali early geometrical, che sono ben costruite e accuratamente eseguite, anche se meno raffinate di quelle della Bibbia di S. Cecilia. I riempimenti degli interstizi sono prettamente ottoniani, e da considerare come caratteristiche arcaizzanti. Il codice può essere assegnato alla regione umbro-romana, sia per la scrittura che per le iniziali, e datato allo stesso periodo, ma forse qualche anno prima, della Bibbia.
2. Paris, Bibliothèque Nationale, lat. 1989 (I, II). Commentario di Agostino ai Salmi, di grande formato e in due volumi. Richiama per l’aspetto generale la stessa opera del manoscritto di Lucca già menzionato (codd. 24/25). Fra le scritture, di diverse mani, predomina la carolina regolare. Le iniziali early geometrical sono un poco grandi ma mai molto accurate nell’esecuzione e chiare nel colore, con terminazioni a foglie e a ciuffi più elaborate della norma. Alcune iniziali a barra piena sono normali, ma alcune unconsuetamente piccole, con le barre composte di un singolo filetto giallo, invece dei normali filetti giallo e rosso. I riempimenti degli interstizi, come nel codice precedente, richiamano ancora quelli ottoniani. Il codice è certamente umbro-romano e dello stesso periodo della Bibbia di S. Cecilia (1110-1125).
Due altri manoscritti, sempre non illustrati, anche se approssimativamente contemporanei al successivo, mostrano alcuni segni, anche se non inequivocabili, di origine al di fuori della regione umbro-romana.
1. Manchester, John Rylands Library, cod. 96. Burchardo di Worms, Collectio Canonum. La scrittura è paragonabile, anche se differente nei dettagli, a quello di Lucca del primo quarto del XII secolo, e può essere indizio di datazione in generale. Certamente non è un prodotto umbro-romano. Le iniziali early geometrical sono mature nella forma e nel colore, ma i riempimenti degli interstizi rimangono ottonizzanti. Le iniziali a barra piena tendono ad essere grossolane.
2. Montecassino, Badia, cod. 93 FF. Commento di Girolamo ai Profeti. Il codice è vergato da più mani del primo quarto del secolo, delle quali nessuna umbro-romana, ma alcune forse toscane. Le iniziali early geometrical piccole e finemente disegnate - non vi sono iniziali a barra piena - sono tuttavia probabilmente umbro-romane, dell’ultima parte del quarto di secolo; ma rispetto ai caratteri della scrittura, alla collocazione attuale, e all’assenza di indicazioni di origine, pare più prudente assegnarlo in generale all’Italia centrale.  

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