sabato 14 maggio 2011

Lo stile 'middle geometrical' (1)

Lo stile ‘middle geometrical’ nella regione umbro-romana
(Garrison, Studies I, pp. 90-91)

La predominanza dello stile di transizione sembra aver avuto breve vita nella regione umbro-romana. Quasi contemporanea a questa, emerge un nuovo stile omogeneo e preciso, chiamato middle geometrical. In gran parte dei manoscritti del pieno secondo quarto del XII secolo elementi distintivi del nuovo stile appaiono accanto agli elementi dello stile early e di transizione nella stessa iniziale, oppure se costituiscono interamente una iniziale, si accompagnano a iniziali interamente di altro stile nello stesso codice. Il nuovo stile divenne gradualmente dominante, e il numero di elementi o di iniziali arcaici diminuì rapidamente. A caratterizzare questo nuovo stile è un cambiamento vitale nel carattere dei riempimenti delle barre e nei motivi terminali e nella loro tecnica di colorazione. I riempimenti delle aste sono costituiti da motivi piccoli, chiaramente disegnati, eseguiti in gran parte a pennello in rosso e blu, talvolta con un po’ di verde brillante e lacca, più raramente con giallo, aggiunti. Ogni motivo, come del resto i dettagli più importanti, sono delineati da una striscia stretta di pergamena non colorata, cosicché il tutto assume un aspetto finemente inframmezzato e luccica come uno smalto brillante.
Alla base del nuovo stile vi sono due motivi molto diffusi nei primi esempi: la linea ondulata o dentellata, e la rosetta stilizzata. Entrambi, ma soprattutto il secondo, sono ridotti nelle dimensioni ed eseguiti nella nuova tecnica, con i nuovi colori chiari. La dentellatura continua frequentemente alla fine degli scomparti e, in forme modificate, orna gran parte delle nuove terminazioni. La rosetta in particolare è variata e sviluppata in molti modi: può essere posta in una fila di piccole losanghe, richiamando in qualche modo le versioni dello stile early; oppure può essere posta in una fila di piccoli quadrati, sempre come nei primi esempi; più nuova è la presenza in file di piccoli cerchi, e mezze rosette possono essere poste negli spazi ai lati di una linea a zig-zag, come in precedenza, o in mezzi cerchi, il che costituisce una novità. Ogniqualvolta compare, la rosetta può variare molto nel disegno; più semplicemente, il numero dei petali può essere aumentato dai normali quattro a cinque, sei, sette e anche otto: nei quadrati, questo porta all’invenzione di una nuova figura, che ha un piccolo quadrato o è inserita al centro.
Allo stesso tempo, appaiono nuovi motivi. Da notare è una sorta di palmetta finemente disegnata e, negli ultimi esempi dello stile, altre e più intricate fantasie; l’intreccio viene trasformato in nuovi modi; caratteristica diventa, a intervalli regolari, il cambiamento di motivo senza suddivisione in scomparti. Particolarmente evolute divengono le larghe losanghe e i medaglioni che interrompono le aste in vari punti; e infine da notare sono le tipiche forme terminali: gli intrecci terminali sono curvati asimmetricamente, ma maggiormente notevoli sono i motivi a foglie, stilizzati e contornati, già menzionati per la loro comparsa in versioni primitive nel periodo di transizione.
Il primo manoscritto a recare motivi e/o iniziali middle geometrical è vergato in quello che è stato definito il tipo di transizione della scrittura riformata. Ma più tardi, con la perfezione del nuovo stile di iniziali, emerge un nuovo tipo di scrittura, qui chiamata middle geometrical, che è decisamente diversa nell’aspetto generale: è caratterizzata da una maggiore squadratura e apertura nella forma delle lettere ma allo stesso tempo da una grande rotondità nei dettagli, una maggiore fluidità, una mancanza completa di angoli acuti. I tratti di penna sono sottili al centro e allargati alle estremità, il che dà un aspetto ondulato, talvolta filiforme, con grande enfasi nei filetti. Questo tipo di scrittura si osserva nella seconda Bibbia di Bovino, databile fra 1130 e 1145, e in manoscritti ad essa vicini, e in forma perfezionata nella Bibbia di Fonte Avellana, che porta la data 1146.
Sia il tipo di transizione che il tipo middle geometrical continuano nel secondo quarto del secolo, e si distinguono, nonostante le contaminazioni, anche nel terzo. Entrambi diventano grandualmente più pesanti, solidi, eventualmente più compatti, ma non sembrano tuttavia localizzabili in diversi scriptoria, poiché in certi manoscritti compaiono uno accanto all’altro.
La maggioranza dei manoscritti che presentano iniziali middle geometrical sono quasi certamente prodotti umbro-romani. Alcuni, inclusa l’importante Bibbia di Fonte Avellana, datata 1146, sono umbro-romani anche se presentano divergenze rispetto alla norma romana. D’altra parte, non vi è un solo manoscritto di questo stile che sia noto per essere stato certamente prodotto al di fuori della regione umbro-romana, anche se è possibile che un Salterio di Londra (British Library, Yates Thompson 40) sia stato prodotto al confine tra Umbria e Marche, e altri due, una Bibbia a Madrid (Biblioteca Nacional Vitr. 15) e un frammento di Bibbia a Trento (Biblioteca Diocesana cod. 2546), nell’Italia del Nord. Ma le argomentazioni, soprattutto per le ultime due, sono estremamente incerte, e alla luce della prova schiacciante che Roma è stata il punto di origine e di grande produzione di questo stile, sembra più plausibile che anche questi tre manoscritti siano stati decorati da artisti romani o umbro-romani.
Più tardi, nel quarto di secolo, lo stile middle geometrical a sua volta inizia ad essere interrotto da una nuova maniera esecutiva e da nuovi motivi, specialmente nel riempimento delle aste, che alla fine lo preparano a generare lo stile late geometrical. La nuova esecuzione consiste nell’uso prevalente del tratto di penna rispetto al pennello, cosicché diventa sempre più visibile la pergamena lasciata bianca. I nuovi motivi erano spesso estremamente semplici, talvolta goffi, e così limitati nel numero che dovevano essere ripetuti continuamente fino alla monotonia. Anche se lo stile late geometrical produsse iniziali di grande bellezza, in particolare nei riempimenti degli interstizi a fogliame, in generale la fine dello stile middle geometrical, appena dopo la metà del secolo, segna anche la fine di un grande periodo della miniatura del XII secolo nell’Italia centrale.         

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