martedì 24 maggio 2011

Lo stile 'middle geometrical' (3f)

(Garrison, Studies I, p. 112)

Dal momento che mostra elementi middle geometrical nelle iniziali che si trovano nello stadio avanzato verso il late geometrical, assieme ad una indicazione concordante di data nella scrittura, un Lezionario-Passionario atlantico illustrato nella Biblioteca di Montecassino, cod. 117, può essere assegnato con una certa probabilità all’inizio del terzo quarto del secolo, anche se la sua esatta posizione storica è in un certo modo nascosta dal fatto che sia la scrittura che le iniziali mostrano deviazioni totali dalla norma finora considerata. Alcune iniziali sono del tutto anomale, e poco hanno a che vedere con gli stili geometrico o a barra piena considerati (ad esempio nel fascicolo dal f. 169 al f. 177). Ma altre mostrano un legame sufficiente con lo stile middle geometrical da permettere di utilizzarle come vago indice di datazione. La maggior parte della scrittura è innanzitutto una tarda romanesca, il tipo che predominò nei monasteri umbro-romani nella seconda metà del secolo XI e che continuò successivamente, totalmente al di fuori dell’ambito di evoluzione esemplata dagli altri manoscritti qui studiati; ma mostra pienamente - e inusualmente - una forte influenza della scrittura riformata che fiorì quasi ovunque nell’Italia centrale all’epoca in cui deve essere stato copiato.
Il Lezionario-Passionario presenta infine, nei santi che celebra, prove del fatto che sia stato copiato per l’utilizzo nella regione umbra, e in particolare nella zona di Spoleto. Il 23 dicembre celebra con una passione e un lungo elenco dei suoi miracoli s. Gregorio Spoletino, patrono minore della città; il 19 gennaio s. Ponziano, patrono maggiore della città; il 29 gennaio s. Costanzio, vescovo di Perugia; il 1° marzo, ancora con un lungo elenco di miracoli, e un altro della traslazione, s. Ercolano, vescovo di Perugia; il 13 marzo s. Ansuino, vescovo di Camerino; il 19 marzo s. Giovanni Penariensis, abate di un monastero vicino a Spoleto; il 12 aprile s. Isacco, uno dei dodici fratelli siriaci, che si stabilì a Spoleto. Questi santi non compaiono come gruppo nei Passionari non umbri, e la loro presenza qui è un buon indicatore della regione per la quale il codice fu allestito.
Ulteriori conferme del legame con l’Umbria si possono ottenere confrontando questo codice con un Breviario che proviene da S. Eutizio in Valcastoriana, vicino a Norcia, ora alla Biblioteca Vallicelliana, cod. C 13. L’aspetto complessivo dei due codici è molto simile: la scrittura è molto vicina, e il Breviario è l’unico altro codice a me noto copiato in una romanesca influenzata dalla riforma. Le illustrazioni, anche se probabilmente non sono delle stesse mani, sono simili nello stile e nei colori, i rossi chiari, blu, verde e giallo sempre notevoli. Le iniziali del Breviario rappresentano una forte deviazione dallo stile dell’Italia centrale, tanto da essere considerati una completa anomalia e non saranno trattate qui nel dettaglio. Tuttavia somigliano alle iniziali del Lezionario-Passionario in qualche modo, e soprattutto negli stessi colori brillanti utilizzati nelle illustrazioni. Avrei qualche esitazione ad attribuire i due codici allo stesso scriptorium; e se fosse accettata l’assegnazione a S. Eutizio o se altre possono essere suggerite, deve comunque trattarsi di un centro dell’Umbria.
Le iniziali nel Lezionario-Passionario sono molto numerose: sono notevoli per la purezza e la brillantezza dei colori, e come le iniziali del Breviario devono essere considerate locali e derivative nello stile. Ma gli elementi middle geometrical con sfumature late geometrical sono così evidenti, soprattutto nei motivi di riempimento delle barre, che, come è stato detto, forniscono una chiave per una datazione approssimativa. 

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