lunedì 23 maggio 2011

Lo stile 'middle geometrical' (3e)

(Garrison, Studies I, pp. 109-112)

Il Maestro della Bibbia di Avila. A cominciare la sua carriera in contemporanea con i maestri precedenti deve essere stato il più importante maestro miniatore e illustratore umbro-romano conosciuto, o almeno quello la cui opera è sopravvissuta in larga parte, colui che ho battezzato, a partire dalla sua opera maggiore - una Bibbia che appartenne alla Cattedrale di Avila, ora a Madrid - il maestro della Bibbia di Avila. Non meno di quattro manoscritti contengono illustrazioni di questo maestro e dei suoi collaboratori, ed è quasi certo che le iniziali in tutti e quattro sono anch’esse opera loro. Si tratta di 1) Madrid, Biblioteca Nacional, Vitrina 15, una Bibbia atlantica; 2) Trento, Museo Diocesano, cod. 2546, una Bibbia atlantica; 3) Torino, Archivio Capitolare, una Bibbia atlantica; 4) Milano, Biblioteca Ambrosiana, B 55 inf., un Passionario atlantico.
Le iniziali in tutti questi manoscritti sono più sviluppate verso lo stile late geometrical rispetto ai maestri della Bibbia di Napoli. In due di essi, iniziali late geometrical fanno la loro comparsa, e devono essere considerati sotto questo stile. Negli altri due, invece, le caratteristiche middle geometrical sono ancora abbastanza forti da giustificare un trattamento a questo punto. Nessuno dei quattro manoscritti, a giudicare dalle iniziali, può essere stato prodotto prima del 1150 o molto dopo il 1160.
Anche se queste iniziali, così come le illustrazioni, sono umbro-romane, nessuno dei quattro manoscritti è stato prodotto nella regione umbro-romana. Da una parte, la scrittura non può essere assegnata, allo stato attuale delle conoscenze, alla regione umbro-romana. La scrittura della Bibbia di Avila è inusualmente compatta e pesante, ed è impossibile, in assenza di esempi localizzati di questa scrittura, attribuirla con un certo margine di plausibilità. Anche quella della Bibbia di Trento sembra più pesante di quanto non fosse normale nella regione umbro-romana: sembra possibile che entrambe le scritture siano del nord Italia, ma è necessario un approfondimento in materia. La scrittura nel Passionario ambrosiano e nella Bibbia torinese d’altra parte, che si somigliano molto e che potrebbero essere dello stesso scriptorium, presentano un aspetto più normale. Sembrano essere una versione avanzata e pesante del tipo di transizione della Bibbia del Pantheon, o almeno una versione derivata da questa. Ma dal momento che questo stile è stato copiato, come si vedrà nel prossimo contributo degli Studies, in alcune zone della Toscana, si può pensare che queste scritture siano umbro-romane o toscane. A favore della seconda alternativa è forse il fatto che il Passionario era certamente copiato per l’uso toscano, a giudicare dal programma agiologico. Ma in ogni caso è probabile che siano coinvolti tre scriptoria: ancora una volta si può pensare ad un monaco itinerante, che era in questo caso sia miniatore che illustratore, ma che era accompagnato da uno o più aiutanti, il cui ruolo relativo sia nell’illustrazione che nella miniatura varia chiaramente da un codice all’altro.
La Bibbia atlantica illustrata un tempo alla Cattesrale di Avila - probabilemte dalla seconda metà del XII secolo - ora a Madrid, Biblioteca Nacional, Vitr. 15, com’è stato detto, è l’opera più importante del Maestro. La maggior parte delle illustrazioni è dello stesso maestro, ed è probabile che lo stesso si possa dire delle iniziali, anche se sono, comprensibilmente, più difficili da attibuire.
La scrittura inusualmente compatta e pesante in questo codice è visibile nelle riproduzioni: poiché mancano esempi di confronto, non ci si può addentrare nella datazione e nella localizzazione. Ma è importante notare, affinché non nasca confusione, che il suo aspetto, al contrario di ciò che pare essere ad un primo sguardo, non è dovuto alla goticizzazione; non può essere cioè preso in considerazione a significare una relativa recenziorità.
Le iniziali mostrano una proporzione variabile di caratteristiche middle e late geometrical, con le ultime tuttavia in netta predominanza ovunque. I riempimenti delle barre, per cominciare, tendono ad una tecnica più semplice, e un utilizzo più massiccio del tratto di penna di quello che era solito nello stile middle geometrical, ma molti di questi sono, tuttavia, ancora appartenenti al repertorio middle geometrical. D’altra patre, gli sfondi squadrati sono praticamente dappertutto, come nello stile late geometrical, e iniziano ad essere ornati in vari modi, con rosette di puntini, piccoli uccelli o decorazioni, quest’ultimo motivo arrivato grazie a precedenti modelli francesi, anche se forse indirettamente. Anche i riempimenti degli interstizi seguono apertamente la maniera tipica dello stile late geometrical.
Nella F del Prologo e nella I della Genesi, le reminiscenze delle iniziali middle geometrical sono profonde nei motivi degli scomparti e nel motivo base. Ma sono presenti tendenze barocche simili a quelle incontrate nella Bibbia di Napoli. Nella F, si noti la maschera alla base, e nella I la ripetizione del medaglione, le teste animali nelle terminazioni superiori, e le strane forme alla base. Si noti ancora la peculiarità degli intrecci delle terminazioni superiori, nell’annodare il nastro intorno ai filetti delle barre. Già vista prima e qui riproposta, questa pratica diventa un marchio distintivo, e ricorre insistentemente nei tre manoscritti.
Il frammento di Bibbia della Biblioteca Diocesana di Trento, cod. 2546, che contiene una sola illustrazione a piena pagina all’inizio dei Proverbi, presenta una scrittura e iniziali che paiono poco più avanzate di quelle della Bibbia di Avila. La scrittura appartiene alla seconda fase della riforma, anche se particolarmente pesante all’apparenza, il che diventa riconoscibile a partire dalla metà del secolo. La s tonda è costante a fine rigo, e molto frequente a fine parola. Le iniziali, la cornice di una seconda pagina incipitaria e l’illustrazione all’inizio dei Proverbi, così come le Tavole dei Canoni, mostrano tutti motivi simili a quelli della Bibbia di Avila. Ma la tendenza late geometrical è ovunque più marcata, cosicché il frammento di può datare qualche anno più tardi.
       

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