giovedì 2 giugno 2011

Lo stile 'late geometrical' (1)

Lo stile late geometrical
(Garrison, Studies II, 47-48)

Lo stile late geometrical è lo stile per eccellenza della seconda metà del XII secolo in Italia centrale, che raggiunge la perfezione nel terzo quarto. La data della sua invenzione, come è stato detto nella prima parte degli Studies, è difficile da determinare con precisione. Il primo manoscritto a mostrare questo stile completamente sviluppato è la Bibbia atlantica in quattro volumi di Calci, prodotta nel 1168-69. Ma che sia stato originato molti anni prima è attestato dalla sua comparsa in molti manoscritti non datati, accanto a forme più elementari e ad una scrittura ovviamente più arretrata. Queste e ulteriori prove sembrano porre i suoi inizi circa alla metà del secolo, o forse pochissimi anni prima.
Nella regione umbro-romana, lo stile late geometrical emerge gradualmente nelle cornici di stile middle geometrical. Con miniatori come quelli delle Bibbie di Napoli e di Avila, i motivi middle geometrical e le stesse iniziali embrano evolvere verso canoni più tardi, cosicché è considerato opportuno studiare qui i due codici più avanzati di questi ultimi maestri. In un considerevole gruppo di manoscritti fiorentini approssimativamente contemporanei, il cambiamento di stile è effettuato in modo differente: motivi late geometrical completamente sviluppati o iniziali piene appaiono improvvisamente accanto ad iniziali e motivi di stili anteriori.
Sorge quindi un problema. Il nuovo stile si è evoluto dai prodotti umbro-romani, cosicché i motivi e le iniziali fiorentini completamente sviluppati sono da ritenere evoluzioni mature dagli inizi umbro-romani, o lo stile è scaturito già formato dalla mente di un maestro fiorentino, cosicché i motivi mescolati umbro-romani sono da ritenere di influenza fiorentina? Che il problema non sia di facile soluzione è dimostrato dalle circostanze che i maestri umbro-romani citati hanno di fatto strette relazioni con Firenze: alcuni dei lavori dei maestri della Bibbia di Napoli, come è stato visto, sono considerati fatti per o nella regione fiorentina, e sarà dimostrato in seguito che il maestro della Bibbia di Avila ha illustrato un Passionario per o in Toscana, e forse Firenze. Ma questi maestri in prima istanza potrebbero aver portato gli elementi dello stile a Firenze, come potrebbero averli presi da lì. La date relative necessitano di ulteriori delucidazioni prima di determinarne la successione. Al presente, la preponderanza di prove sembra essere leggermente a favore di ritenere questo stile lategeometrical una invenzione fiorentina. Ad ogni buon conto, mentre nella prima metà del secolo la regione umbro-romana ha giocato un ruolo preminente nell’evoluzione dello stile delle iniziali, dalla metà del secolo in poi il dominio sembra essere passato a Firenze. Anche se, tuttavia, la questione è lontana dall’essere chiusa, la pratica stabilita prima di considerare i prodotti umbro-romani prima di tutti gli altri sarà qui mantenuta.   
Lo stile late geometrical, come è stato detto nella prima parte degli Studies, ha mostrato un potere di penetrazione maggiore degli stili precedenti. Non solo spinse oltre le frontiere dell’Italia centrale più concretamente, ma anche sostituì gli stili locali che erano cresciuti nella prima metà del secolo in vari centri della regione, come a Lucca e a Siena. Così, nella seconda metà del secolo, le iniziali dell’intera regione presentano una notevole uniformità, perfino una monotonia, di stile. Tuttavia, si può distinguere un buon numero di varianti minime, che può, con altri elementi interni, specialmente nello stile delle illustrazioni e nell’agiologia, ma anche nella scrittura, essere interpretato come segno di localizzazione.
La diffusione dello stile implica la sua volgarizzazione. Mentre i miniatori del terzo quarto ora e successivamente producono iniziali di grande bellezza, specialmente nel fogliame degli interstizi, il grande periodo della miniatura dell’Italia centrale è giunto alla fine.
Allo stesso tempo il terzo quarto del secolo mostra la fine dello stile a barra piena. Con eccezioni rare e isolate, le iniziali a barra piena scompaiono compeltamente, sostituite nel corso del quarto di secolo in alcuni manoscritti da iniziali nuove e più calligrafiche, eseguite interamente in rosso, blu, verde, o in tratto di penna e tocchi di nero, o in una combinazione di due o più di questi toni. Questo nuovo stile era probabilmente di ispirazione transalpina - prototipi si ritrovano, in versioni policrome, in manoscritti nordici antecedenti, ad esempio quelli inglesi dell’XI secolo. Con sporadiche apparizioni in Italia nella prima metà del secolo, come nella Bibbia di S. Cecilia, queste iniziali calligrafiche divennero sempre più frequenti nella seconda metà. Rappresentano lo stile dal quale, oltrettutto, si evolverà molta della decorazione dei manoscritti tipica del XIII e del XIV secolo. Questa presenza consistente in un codice fornisce un’importante chiave di datazione.
Parlando in generale, la struttura delle iniziali late geometrical rimane molto simile a quella delle iniziali di transizione e middle geometrical, anche se la percentuale di iniziali molto piccole aumenta fortemente, le aste tendono a divenire più sottili e più stereotipate, e nelle grandi iniziali all’inizio della Bibbia lo spezzato barocco del protocollo degli ultimi esempi del middle geometrical continua in forme più accentuate.
Ma il nuovo stile è posto in maniera incisiva da molte caratteristiche, di cui solo accenni sono stati fatti nelle iniziali di transizione e middle geometrical.
Le nuove iniziali sono quasi sempre poste, almeno in parte, contro uno sfondo colorato dal contorno geometrico, talvolta più o meno irregolare, richiamando più o meno fedelmente le aggettanze e le rientranze della struttura complessiva della lettera. Questo sfondo può essere di un solo colore, o può essere suddiviso in aree di diversi colori - ‘quadripartizione, così è stata chiamata qui - blu, verde, pulce, lacca, marrone chiaro i colori preferiti. Può essere anche ripartito, parzialmente o totalmente, con motivi di grande varietà. Gli sfondi pieni o quadripartiti sono spesso ravvivati da rosette di puntini bianchi, più o meno elaborate, ma talvolta con fiori, e successivamente con uccelli o anche figure umane. Molti degli sfondi sono più o meno decorativamente incorniciati; spesso un tratto di penna bianco corre proprio all’interno dei bordi, e spesso vi sono circoletti a penna agli angoli.
Ma i segni principalmente distintivi del nuovo stile risiedono nei riempimenti delle barre e degli interstizi.
Nel riempimento delle barre, la pennellata è completamente eliminata, i motivi vengono eseguiti a tratto di penna, rosso e blu - raramente in rosso e verde o in solo rosso - direttamente sulla pergamena, che è lasciata senza colore a riceverli. Si possono distinguere due tendenze. Da una parte, motivi certamente arcaizzanti, come la foglia a ventaglio e la rosetta stilizzata, sono ridotti ad una linearità finale. Anche la rosetta fiorentina subisce questa linearizzazione. Dall’altra, vengono introdotti motivi nuovi, molto semplici, che sono composti in gran parte o completamente di brevi tratti di penna. Nel complesso, i riempimenti delle barre late geometrical sono più sottili e poveri in confronto a quelli apparsi in precedenza.
I miniatori late geometrical hanno speso i loro talenti altrove, cioè nel folgiame degli interstizi. Nella maggioranza delle iniziali, i riempimenti degli interstizi sono composti di vegetazione a tralci di carattere più o meno naturalistico, disegnati in riserva contro il fondo colorato e sfumati, per ottenere un certo grado di plasticità, da tocchi di arancio e di verde. Si ottiene una enorme varietà di disegni, e talvolta una grande bellezza. Sono frequentemente aggiunti fiori, i calici marcati da linee di penna rosse. In alcuni, gli sfondi sono interamente blu chiaro ‘della Robbia’, contro il quale il fogliame è disegnato per risaltare, essendo lasciato bianco o dipinto di un bianco piatto. Nelle iniziali più importanti, il fogliame può essere altamente modellato per raggiungere un effetto completamente plastico. Una variante speciale è fortemente gallicizzante: comprende un mirabile intrico e varietà, risplende per i colori ricchi - favoriti il verde e il marrone - e spesso è adornata con animali, uccelli, figure umane, specialmente teste umane e maschere, che mostrano abilità straordinarie nell’esecuzione.

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