lunedì 27 giugno 2011

Lo stile 'late geometrical' (8f)

(Garrison, Studies II, pp. 224-227)

Un Messale della Biblioteca Comunale di Palermo, cod. 2Qq.G2, è indicato nella lista dell’ultimo catalogo della Biblioteca (1934) come siciliano. Ma dal 1884 Boglino, che stava pubblicando il manoscritto per la prima volta, lo ha attribuito al monastero di S. Ponziano a Lucca e lo ha datato tra 1095 e 1160. Sebbene tutti gli argomenti di Boglino, specialmente quelli basati sull’agiologia del codice, non siano così solidamente fondati, e il suo terminus ante quem del 1160 non così sicuro come credeva, aveva sostanzialmente ragione.  
Boglino ha riconosciuto che il Messale era monastico e benedettino. Poiché la messa di s. Ponziano e i suoi compagni, ss. Peregrino e Vincenzo (e Genesio) era la sola messa minore cui è data una particolare importanza da una iniziale miniata - in tutto ci sono solo sei iniziali e le altre cinque ornano le sezioni maggiori della liturgia - ha ritenuto che il Messale doveva essere stato prodotto per un monastero dedicato a s. Ponziano. Poiché trovò solo il monastero lucchese così dedicato, ha concluso che il Messale era stato prodotto per S. Ponziano a Lucca.
Tuttavia questa circostanza da sola non potrebbe stabilire la provenienza, perché potrebbe egualmente indicare il monastero di S. Ponziano a Spoleto. Tuttavia altre messe suggeriscono che il Messale sia stato prodotto per Lucca, così che la messa per s. Ponziano può dopotutto assumere il ruolo corretto di provare che il manoscritto è stato confezionato per il monastero di S. Ponziano in questa città.
Nessuno dei santi venerati solo a Lucca sono celebrati, ma c’è almeno un segno certo della città nella celebrazione di s. Ilario il 3 novembre. La messa di s. Regolo in una posizione in una sequenza che indica la celebrazione del santo martire africano il 1° settembre è la sola indicazione toscana presente, e le altre tre, s. Torpete, s. Cerbone e s. Miniato sono state omesse. S. Regolo da solo non è sufficiente a stabilire la destinazione toscana, ma in ragione delle altre indicazioni lucchesi la sua presenza assume un significato maggiore, perché era un patrono minore della cattedrale lucchese, dove è stato sepolto il suo corpo. C’è inoltre una serie debole di santi lucchesi: s. Biagio, ss. Alessandro Evenzio e Teodulo, s. Donato, s. Romano, s. Ponziano e compagni, s. Martino, s. Frediano e s. Prospero. Infine non vi sono forti indicazioni di altri centri. Sul fatto che il Messale sia stato prodotto per S. Ponziano a Lucca ci sono pochi dubbi.
Né la scrittura né le inziali sono simili a quelle caratteristiche che in altri manoscritti sono più o meno certamente attribuibili a Lucca. Le lettere sono più strette, più angolose, e più compatte di quelle comuni in questo periodo. Le iniziali sono disegnate più meticolosamente, più elaborate di altre prodotte così tardi nel secolo. Tuttavia, allo stadio attuale - incompleto - delle conoscenze sui manoscritti lucchesi, nessuna circostanza concorre contro la produzione lucchese, anche perché la scrittura e iniziali non somigliano a quelle di altri centri.
Riguardo alla datazione, il limite inferiore di Boglino, il 1095, basato sull’inclusione dell’ufficio della Madonna nel prefazio introdotto quell’anno, è probabilmente corretto, ma è troppo arretrato per essere qui di qualche interesse. Di grande interesse è al contrario il suo limite superiore del 1160, basato sull’omissione di una messa per s. Bernardo, canonizzato in quell’anno. Ma una conclusione ex absentia è sempre debole: ed è particolarmente debole in questo caso perché diversi anni possono essere trascorsi prima che fosse elaborata una messa per un santo di recente venerazione: non doveva essere obbligatorio includere una messa per lui, e molti messali più tardi la omettono.
La scrittura, che è della riforma, appartiene ad una fase un poco più tarda. La s tonda è costante a fine riga, talvolta sovrascritta, ed è estremamente frequente a fine parola, fatto normale nel pieno quarto di secolo. Le iniziali, che sono pienamente late geometrical, concordano con questa datazione. Ciò non significa che il Messale debba essere stato prodotto dopo il 1160, ma sembra più probabile che sia stato confezionato diversi anni dopo.
Un altro Messale, nella Biblioteca lucchese cod. 595, contiene numerose iniziali late geometrical. Che sia lucchese è provato dal suo programma agiologico, e dal Calendario lucchese all’inizio, che seppur in un fascicolo separato è tuttavia, a giudicare dalla scrittura, dello stesso periodo e della stessa regione del corpo del Messale, e che può essere utilizzato come indizio sussidiario della destinazione originaria. Nel corpo del Messale, l’unico indizio di un’origine lucchese è la celebrazione di s. Ilario il 3 novembre. L’unica indicazione toscana risiede in s. Regolo il 1° settembre, non sufficiente a stabilire la destinazione toscana, anche se la peculiare importanza di questo santo a Lucca, come nel Messale di S. Ponziano appena considerato, ha probabilmente qualche significato. Qui la presenza di celebrazioni lucchesi è più estesa, fanno eccezione solo s. Biagio e s. Pantaleone. Il Calendario è ancora più fortemente lucchese, con tre santi di esclusiva celebrazione lucchese: s. Senesio della leggenda lucchese il 4 maggio, s. Teodoro vescovo di Lucca il 19 maggio, s. Edmondo il 20 novembre. In aggiunta, non solo c’è s. Ilario al 3 novembre, ma anche s. Frediano il 18 marzo e al 18 novembre. Tutti i santi toscani sono presenti: Torpete, Regolo, Cerbone e Miniato, e anche i ss. Marciano e Nicandro il 17 maggio e s. Cassio il 13 ottobre assumono un significato particolare. Il nucleo delle celebrazioni lucchesi più importanti è quindi intatto. Queste indicazioni nel Messale e nel Calendario, completate dall’assenza di indicazioni di altri centri, sia nell’agiologia che in altre caratteristiche, permettono di stabilire che il Messale è stato prodotto a Lucca da e per la regione lucchese.
La scrittura e le iniziali concordano nell’assegnare il codice abbastanza addentro al terzo quarto del XII secolo. Un probabile terminus ante quem del 1184 si trova nell’aggiunta posteriore nel Calendario dei ss. Vincenzo e Benigno il 9 giugno, poiché i corpi di questi due santi sono stati probabilmente traslati a Lucca in quell’anno, e i Calendari lucchesi prodotti successivamente includono i loro nomi.

Lista dei manoscritti late geometrical
Terzo quarto del XII secolo
La regione lucchese
Lo scriptorium di S. Pietro in Pozzeveri e codici ad esso legati: 
1. Lucca, Capitolare 6012. Antifonario
2. Lucca, Capitolare, Passionario F
3. Firenze, Laurenziana Plut. 17.42. Omeliario
4. Lucca, Capitolare 87. Omeliario
Lo scriptorium di S. Michele di Guamo
5. Lucca, Capitolare 593. Sacramentario (databile 1056-75)
Altri manoscritti
6. Lucca, Capitolare 602. Antifonario (inizio del quarto di secolo)
7. Firenze, Laurenziana Plut. 20.3. Passionario
8. Admont. Stiftsbibliothek 2. Passionario
9. Palermi, Comunale 2Qq.G2. Messale
10. Lucca, Capitolare 595. Messale (tardo terzo quarto)
Bibbie atlantiche aggiunte
Accanto all’importante Bibbia atlantica illustrata fiorentina datata 1140, pubblicata in questo saggio degli Studies, le seguenti Bibbie atlantiche aggiuntive, tutte miniate ma non illustrate, sono venute alla luce: Firenze, Laurenziana, Plut. 15.10, completa, umbro-romana, XI-XII secolo; Pistoia, Arch. Capitolare cod. 156, Antico Testamento frammentario, pistoiese, circa 1125; Firenze, Laurenziana, Plut. 15.1, completa, fiorentina o aretina, secondo quarto del XII secolo; Prato, Roncioniana Q.VIII.1, frammentaria, pistoiese, secondo quarto del XII secolo; Pistoia, Arch. Capitolare cod. 154, Nuovo Testamento frammentario, pistoiese, metà del XII secolo; cod. 160, Antico Testamento frammentario, terzo quarto del XII secolo; Firenze, Laurenziana, Conv. Soppr. 295, Nuovo Testamento, da Vallombrosa, fiorentino, terzo-quarto quarto del XII secolo.

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