mercoledì 22 giugno 2011

Lo stile 'late geometrical' (8a)

7. La regione lucchese.
(Garrison, Studies II, pp. 217-218)

Lungo tutta la prima metà del XII secolo, le iniziali di Lucca, sebbene mostrino relazioni con le iniziali geometriche del resto dell’Italia centrale, sono tuttavia ben distinte nello stile, molte delle quali, in cui predominano forme naturalistiche di fiori e foglie aggraziate e fluenti, sono ispirate principalmente da modelli francesi. I miniatori lucchesi raggiunsero un alto livello di abilità tanto che devono aver sentito poco stimolo ad imitare le iniziali, inaccurate in confronto, popolari nell’ambiente. Ecco perché Lucca è trattata abbastanza raramente in questi Studi. Solo due manoscritti certamente lucchesi prodotti agli inizi del secolo sono ornati con iniziali che mostrano punti di contatto con le iniziali geometriche dell’Italia centrale abbastanza forti da giustificare una certa considerazione, un codice con una selezione di libri biblici, cod. 2 della Biblioteca Capitolare di Lucca - e solo la seconda parte - e una Esposizione sui Salmi, Fesul. 79 della Laurenziana di Firenze. Sono stati datati rispettivamente appena prima e all’incirca alla metà del secolo.
Ma nel terzo quarto del secolo, la situazione è cambiata materialmente. Gli eleganti stili lucchesi della prima metà scompaiono rapidamente e definitivamente. Sono sostituiti dallo stile late geometrical diffuso nell’Italia centrale. Non meno di 10 manoscritti con decorazione late geometrical sono riconoscibili come lucchesi. Diversi altri potrebbero essere lucchesi, ma le loro iniziali aderiscono così strettamente alle formule centro italiane che in assenza di indizi di localizzazione precisa devono al momento essere classificati come centro italiani in generale. Gran parte dei manoscritti lucchesi late geometrical non mostra una grande genialità, nessuno stimolo all’originalità, ma imita in maniera più o meno sottomessa modelli che devono essere arrivati da altri luoghi, probabilmente in massima parte da Firenze e Pisa.
Allo stesso tempo, un cambiamento completo ha riguardato la scrittura lucchese. Nel primo quarto del secolo era, come le iniziali lucchesi, molto distintiva, con un ductus particolarmente sottile qui descritto come di confine verso le forme a cuneo. Potrebbe, come le iniziali lucchesi, aver subito l’influenza francese; la sua particolare sottigliezza potrebbe essere dovuta all’influenza della scrittura angolosa francese. Nel secondo quarto, la grande riforma delle scritture italiane ha contaminato le scritture lucchesi in qualche modo, ma solo molto gradualmente fu capace di trasformarle. Durante il quarto di secolo, un forte accento cuneiforme persiste; poi, nel terzo quarto, tutte le tracce del tipo precedente scompaiono, e la riforma emerge in tutto il suo vigore. La nuova scrittura lucchese differisce, tuttavia, sia dal tipo di transizione di Roma e Pisa sia dai tipi middle geometrical di Roma e Firenze: è più squadrata e più solida delle precedenti, e non mostra alcuna delle soppressioni particolari dei filetti, è più semplice anche nel ductus di quest’ultima, con grande varietà nello spessore dei tratti.
Infine, le scuole cosmopolite di illustrazione che fiorirono nel territorio lucchese lungo tutta la prima metà del secolo, trovando ispirazione dalle regioni come Francia, Germania, Bisanzio, morirono anch’esse. Tutti i manoscritti illustrati late geometrical della seconda metà del secolo contengono illustrazioni che sono completamente provinciali nell’idea, grossolane nell’esecuzione, che sono in breve il povero tentativo di monaci locali, che si giovano del contatto del grande mondo per ravvivare i loro codici con figure che avevano visto in manoscritti precedenti nelle loro biblioteche.

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