giovedì 16 giugno 2011

Lo stile 'late geometrical' (5f)

(Garrison, Studies II, pp. 106-108)

La scrittura della Bibbia di Volterra è di diverse mani, la gran parte delle quali tradisce la sua derivazione dal tipo di transizione di precedenti codici pisani. Ma la maggioranza delle scritture è molto cambiata, probabilmente sotto l'influenza middle geometrical. Il risultato è un aspetto abbastanza pesante, e anche un accenno di elaborazione individuale nelle forme che sembra presagire la vera goticizzazione e che in ogni caso indirizza contro una datazione troppo precoce nel terzo quarto del secolo. Tuttavia è considerevolmente meno sviluppata, meno pesante e meno goticizzata della scrittura del Salterio, ed è sicuramente di poco precedente.
Le iniziali in questa Bibbia sono tra le più raffinate prodotte in Italia in questo periodo. Quelle che sono all'inizio dell'Esodo, del Levitico, dei Numeri, Giosuè e dei Giudici sono state ritagliate, e ne sono rimaste intatte solo cinque. La F del Prologo e la I della Genesi forniscono, come consuetamente, una visione eccezionalmente illuminante sulle affinità e sulla probabile datazione. Manifestrano le stesse tendenze barocche che sono state notate precedentemente nella Bibbia di Napoli e che si sono ritrovate in maniera più marcata nei codici del maestro della Bibbia di Avila, sia nella stessa Bibbia di Avila che nella Bibbia di Torino. Gli intrecci delle terminazioni superiori sono qui anche più complicate che in qualunque altro di questi codici, il motivo base anche più libero, più arricchito con figure e teste. E nelle terminazioni superiori della F l'ornamentazione a testa animale delle Bibbie di Madrid e di Torino è qui sostituita da una testa umana finemente modellata. Le lettere della Bibbia di Volterra sembrano avanzate anche più di quelle della Bibbia di Torino. Le foglie degli interstizi della F necessitano di una spiegazione particolare: sono molto simili a quelle del Salterio, anche se ancor più elaborate. Anche il fogliame di altre iniziali, come nella D del f. 6 e nella H del f. 146v, anche se rimangono essenzialmente di un altro genere, tipicamente centro italiano, sembra essere toccato dalla maniera gallicizzante, modificata in una bellezza fuori dell’ordinario. La frequente ripetizione di teste umane e di maschere contribuisce alla sua eleganza ornamentale.
Diversi dei motivi di riempimento delle barre richiamano quelle di altri gruppi di manoscritti pisani. Nella cornice della pagina incipitaria e nella F e nella I, alcuni motivi richiamano quelli del primo gruppo, e soprattutto nella centralità della rosetta a quattro petali, come nella H del f. 146v, sono molto vicini a quelli della Bibbia di Calci. Questi motivi servono ad avvicinare la Bibbia - e come è stato spiegato, il Salterio - all’ambiente pisano.
A legare la Bibbia e il Salterio insieme è la ricomparsa nella prima dello speciale stile di iniziali del secondo. Sia i motivi che la tecnica sono gli stessi in molte iniziali. Il tappeto di palmette negli scomparti superiori del braccio destro della cornice della B del Beatus, nel Salterio, ricompare sia nella F del Prologo (striscia sinistra nello scomparto superiore della parte alta) e nella I della Genesi (proprio sotto il medaglione del Redentore, a sinistra), nella Bibbia. La palmetta combinata con motivi circolari alla base della B del Beatus appare a destra nel secondo scomparto dal basso della F della Bibbia e a destra nel secondo scomparto dall’alto nella I della Bibbia.
Importante e definitivo per legare i due codici è anche lo stile decorativo delle figure. Le maschere finemente disegnate e le teste umane alla base della F, il medaglione del Redentore, il telamone ranicchiato della I, la maschera nella D come quella alla base della I al f. 174v (all’inizio di Ruth), sono tutte molto vicine alle figure del Salterio. Se non dello stesso maestro, sono di qualcuno in stretta relazioni con lui.
Sembra certo che il Salterio e la Bibbia siano stati prodotti in una prossimità spaziale e temporale molto stretta. La Bibbia è per alcuni aspetti da considerare leggermente anteriore: può essere meglio datata nel pieno terzo quarto del secolo, o anche un poco oltre.   


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